Già che, nonostante le accuse per estorsione e lesioni personali, ci si domanda come mai un pluripregiudicato come lui potesse usufruire del regime di semilibertà nel carcere di Prato, ora è spuntato anche dellaltro, e decisamente ripugnante. Luomo, un albanese con numerosi precedenti, è accusato di una serie di violente aggressioni nei confronti della moglie 32enne, del figlio di pochi mesi e di un cognato minorenne, consumatesi fra il 2014 e il 2016. Tutto nasce da una segnalazione dellospedale di Pescia dove, a una giovane donna ed il figlioletto di appena 6 mesi, i medici del pronto soccorso sono intervenuti per curare delle contusioni e delle lesioni, evidentemente frutto di una violenta aggressione. La donna alla fine, vinto il terrore, ha raccontato della rabbia furiosa del compagno, e lei ed il neonato sono così stati collocati in un domicilio protetto fuori dalla Toscana. Nel frattempo i carabinieri della stazione di Monsummano Terme (Pistoia), hanno provveduto a notificare presso il carcere di Prato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere allalbanese di 32 anni. Altro che semilibertà